A Puento Francisco de
Orellana, che
tutti chiamano Coca, un grosso villaggio nel cuore della giungla che ha
ben poco da offrire, da viaggiatore solitario organizzo un itinerario
in
una zona remota della foresta
equatoriale dell'Ecuador. Trovato un
indio
che parla la lingua huao, condizione
indispensabile per essere accettato
dagli indigeni, mi accingo a
risalire diversi fiumi fino ad arrivare
sul
rio Cononaco dove esistono
alcuni villaggi Huaorani, quasi tutti senza
contatto. Le mie giornate sulle vie fluviali scorrono
lente, cadenzate
esclusivamente dal succedersi dell'alba e dal cadere della notte; ho
smarrito
e ne
sono lieto, ogni percezione del tempo e dello spazio. Quando sono
stanco, l'unica possibilità per
dormire e' attraccare su una delle
tante
spiagge di sabbia bianca che il fiume lascia scoperte. Non
esistono sveglie
sul fiume Cononaco. Quando i rumori notturni della giungla
svaniscono e
la pioggia incomincia a cadere ininterrotta, vuol dire che un altro
giorno
di avventure si prepara in questo enorme erritorio senza
confini ..........
Oggi
mi sono svegliato prima del solito, sono ancora assonnato e mi sento
particolarmente
oppresso. Mentre il mio sguardo spazia nell'immane groviglio vegetale,
come in un miraggio,
alcune figure si stagliano
nella nebbia.
Sono le
imbarcazioni
degli Huaorani. Sono giunto a destinazione. Il
primo contatto e' con una
bambina che mi fa strada nella giungla. La seguo
con fiducia e giungo
ad
uno spiazzo dove alcune donne asportano
la
manioca. Le donne Huaorani
non
sono belle ma robuste e lavorano indefessamente fino a sera. Dopo un
po'
il
ghiaccio si rompe ed il primo contatto si crea. Poi il sorriso
diventa
lo strumento privilegiato di comunicazione.
Qualche piccolo dono in
tabacco
mi consente di stringere ancor meglio
i rapporti con loro. A volte mi
chiedo
come faccia questa gente, priva di risorse
tecnologiche, a vivere in un
luogo ostile e malsano qual'e'
la
foresta.
Il rapporto con gli animali è costante.
Ogni villaggio ne possiede infatti numerosi e gli Huaorani
li accudiscono con cura e vivono con essi quasi in simbiosi. Gli Huaorani,
esperti cacciatori, vanno a caccia con la cerbottana e
dardi
avvelenati.
La caccia viene praticata esclusivamente dagli uomini che uniscono ad
una
grande forza fisica, un perfetto orientamento nella foresta. Le prede
piu'
comuni sono varie
specie di uccelli, roditori o scimmie,
colpiti dopo appostamenti
di ore e ore imitando alla perfezione i versi degli animali. La natura
mi opprime generando una profonda sensazione di
smarrimento. Spesso mi
accorgo di guardare in alto alla ricerca del sole ma solo in pochi
punti i suoi raggi riescono a penetrare
l'immane ombrello vegetale......