Il
film e' stato girato nelle terre
dove attualmente vivono gli Embera (Darien) e i Kuna (San Blas). I Kuna
sono una strana gente o forse gelosi della loro follia, dei loro riti,
delle loro sbronze.
Uomini piccoli e robusti, donne ancor piu' minuscole
con le caviglie serrate dentro splendidi calzari di perline. Sono le
piu'
incorruttibili vestali del passato, educate, generazione dopo
generazione
a dipingersi il viso e cucire gli splendidi arazi di cento colori, identici
nella perfetta geometria del disegno a quelle di cinque secoli fa. Qui
non esiste la fretta, cinque secoli o cinque anni hanno lo
stesso peso.
Passano le ore a chiacchierare tra loro, a scherzare o giocare ma
sopratutto
a cucire o ricamare. Lo fanno
dappertutto, in qualsiasi momento della
giornata, come se quell'esercizio
avesse un profondo significato
religioso. E in
effetti, quello che esce dalle loro mani e' per certi aspetti una
sintesi
della cultura Kuna. Le
chiamano molas. Paradossalmente sono proprio le
molas
a registrare gli unici segni visibili del fluire degli anni. Fino
al secolo scorso, gli unici soggetti rappresentati negli arazzi kuna
erano
gli animali dell'arcipelago,
ora a questi sono stati integrati
disegni
piu' attuali. Gli Embera invece vivono nel Darien, una regione paludosa
del Panama a ridosso con la Colombia. I viaggiatori dalla pelle chiara
da queste parti potrebbero passare seri guai, per cui in
queste acque
bisogna
correre parecchio se si vuole arrivare a destinazione senza problemi,
altrimenti
le possibilita' di incontrare i corrieri del narcotraffico sono
numerose.
Le dimore degli Embera sono
costruite su palafitte sparse lungo la sponda
del fiume Tuira. Poiche' mi hanno scambiato per un sacerdote
missionario,
mi lasciano filmare uno dei riti piu' importanti:
la pittura corporale. Questa
pratica richiede molto tempo perche' i preparativi
sono
numerosi.
Le donne si dipingono il corpo con una tintura scura ottenuta da un
frutto
della giungla, la jagua.
Grattugiati i frutti appena raccolti, nella
foresta, si preparano i
recipienti per la bollitura. In
seguito viene mescolato
nel recipiente carbone di legna che rende il liquido nero e denso. Ma
per
ottenere
la tintura libera da scorie, il composto dovra'
essere
filtrato. La pittura evoca
bellezza ma possiede anche proprieta'
terapeutiche e magiche. Gli Embera nascono, vivono e muoiono senza
alcun
soccorso della
medicina.
Le virtu' terapeutiche di certi riti costituiscono il miglior servizio sanitario a disposizione, seppur limitato
soprattutto a disturbi di
ordine
psicosomatico. L'utilita' della
pittura quindi e' indiscussa e la sua
importanza
rimane solida, anche in caso di insuccesso. Essa puo' allontanare gli
spiriti cattivi che secondo
le credenze degli Embera
disturbano la caccia ma puņ
anche guarire le malattie con l'aiuto degli
spiriti ancestrali.