LATERRA DELLE OMBRE (I Toraja - Bali e Sulawesi)
Il viaggio inizia nell' isola di Bali,
l'unica
isola induista della sonda indonesiana. Qui si trovano le tradizioni
indiane,
come ad esempio la cremazione dei morti. Il credo
induista
accese per
la
prima volta l'immaginazione dei balinesi circa 1.200
anni
fa. Se per gli abitanti di Bali
anche un fatto cosi privato come la morte, assume un carattere pubblico
e collettivo
è perche' la loro societa' ha sviluppato un fortissimo
spirito
comunitario che investe ogni aspetto dell'esistenza. La cerimonia
sembra
quasi una festa. I morti hanno lasciato i parenti da
molto tempo, chi
e'
rimasto ha avuto modo di consolarsi. In tutti prevale una giustificata
sensazione di sollievo, la presenza del cadavere in casa diventava ogni
giorno piu' scomoda.
A Bali riuscire a portare a termine una
buona cremazione
e' motivo di grande felicita', perche' permette di liberare gli
antenati
dai legami che li trattengono ancora sulla terrra.
Il fuoco che
trasforma il corpo in cenere libera
l'anima e le permette di assumere altre forme nel ciclo delle
reincarnazioni........
Risalendo verso nord tra templi che sembrano sorgere dal nulla,
raggiungo
il lago Batur, immerso in una coltre nebbiosa.. Su di un piccolo praho
a motore mi dirigo a Trunyan, un
luogo fatato che ha come sfondo il
vulcano
Batur. Qui gli abitanti si definiscono "Bali Aga", veri
balinesi, portatori
di una civilta' antica, in linea con le tradizioni primitive.
Non usano
cremare i cadaveri. La salma viene messa in terra all'aria aperta e
quando
il corpo e' stato pulito della propri carne dagli animali, la famiglia
ne raccoglie le ossa per
custodirle in una specie di cimitero in mezzo
alla foresta. Ho ancora dentro il profumo di Bali,
i suoi riti, le sue
tradizioni, quando Sulawesi e' gia sotto di me. Nell'interno montuoso
di
questo sperduto lembo di terra vivono i Toragia, un popolo che ha
sviluppato
nel corso dei secoli
una civilta' unica al mondo. Sulawesi e' una delle
tredicimila isole della repubblica indonesiana che in passato portarono
il nome di indie orientali. Prevalentemente montuosa, la natura
è
piena
e selvaggia, ti viene incontro quasi per essere divorata dallo sguardo.
Il sole spende e il caldo si fa sentire ma la gente e' cordiale. Mi
sono
inoltrato nella foresta per cononoscere
piu' da vicino le tradizioni
del
popolo toragia che non possiede una cultura storica definita
e tramanda leggende piu' che storia accertata. Ha perso nel suo cammino
dal mare alla montagna,
molte tradizioni, ma ad una e' rimasto
inspiegabilmente
appigliato: quella della celebrazione della morte. Molti sono gli
elementi
tangibili di questa cultura, ne e' un esempio il cimitero che
trovo in
mezzo alla foresta. In una parete rocciosa in posizione quasi
irrangiungibile,
vi sono ricavate tombe molto antiche, chiuse da tavole di legno. Piu'
in
la, nella pace assoluta che regna
intorno, la sepoltura di un bambino
nato
morto e' scavata direttamente nel un tronco di un vecchio albero. A
guardia
delle tombe i Toragia mettono iquetanti feticci di legno scolpito, i
tau
tau,
che raffigurano in dimensione naturale le sembianze delle persone
defunte. In posizioni quasi irrangiungibili e riccamente
abbigliati, servono a mantenere un punto di contatto tra gli uomini
e il loro
estinto. La terra
delle ombre e' un paradiso di tradizioni anche violente che schiudono
le
porte del cosmo. Accettando con molta apertura influenze di religioni
diverse,
i Toragia hanno
mantenuto inalterato il loro mondo per secoli. E'
arrivato
i l giorno del grande sacrificio dei bufali. Gia' di buon mattino
questi
sfortunati animali sono inquieti e nervosi, forse hanno intuito che il
trapasso e' vicino. Senza abbandonare con gli occhi il bufalo,
l'addetto
al sacrificio afferra l'impugnatura del suo affilatissimo macete, lo
estrae
lentamente, poi lo abbatte sulla gola della
bestia con studiata
rapidità,
tranciando di colpo la carotide, arteria di vita. L'enorme animale si
getta
indietro schizzando fiotti di sangue.
Uno spettacolo insostenibile che
ho dovuto subire ben
dodici volte in pochi minuti. La gigantesca
ecatombe
di bufali, rendera' piu' possibile il viaggio verso le stelle, al
termine
del quale l'antenato riversera' sui discendenti abbondanza di
benedizioni,
di figli, di riso e di bufali.
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