Appunti del viaggio


Yanomami woman (Venezuela -Brazil)

YanomamiSerpente
Yanomami

DIMENTICATI DAL TEMPO (Gli Yanomami - Venezuela)
VENEZUELA - BRASILE


Yanomami

Donna yanomami (Venezuela - Brasile)

Serpente
                                                       Donne yanomami durante la pulizia del corpo                                                                                                                                                                 Donna yanomami con il bolo di coca in bocca

                              E' stato un viaggio molto lungo per raggiungere la terra dove vivono gli Yanomami. Da Puerto Ayacucho infatti  ho dovuto percorrere con una barca a motore ben 900 km, risalendo il rio Orinoco, il
                           canale Casiquiare ed il rio Siapa......
 

                          Gli Yanomami, uomini e donne indistintamente, hanno il profilo facciale deformato da una abnorme sporgenza del labbro inferiore perché fin da bambini usano tenere fra i denti un bolo di foglie di tabacco
                          impastato con cenere.
Poichè tabacco e cenere provocano un PH molto basico nel cavo orale, ritardando lo sviluppo batterico e la formazione della placca, motivo per cui gli Yanomami hanno una invidiabile
                         dentatura........

                         Di sera il villaggio si anima e le donne festeggiano il successo delle imprese venatorie pitturandosi in gruppo. Si dipingono con colori vegetali, usando come pennello un pezzo di liana masticata all’estremità.
                         I colori più usati sono l’urukù, cioè il rosso, il giallo, il turchino e il nerofumo tratto dal carbone di legna.
I disegni, oltre un valore estetico, implicano significati religiosi, rituali e sociali. Colori e motivi sono
                         indice dello status dell’individuo nella vita quotidiana: appartenenza a un clan, periodo mestruale, vedovanza. Per rafforzare vincoli di amicizia e di alleanza, per preservare la comunità dal male, per
                        
cagionare danni e malefici ai nemici, gli Yanomami usano aspirare l’epena, una polvere vegetale allucinogena, attraverso una canna di bambù. Grazie all’epena, essi entrano in contatto con gli spiriti
                        
della natura. Lo sciamano è il capo spirituale della cultura Yanomami e fa appello a tutti i suoi poteri per salvare la comunità. I canti, i rituali e le danza possono dare un contributo per prevenire e curare.
                       
Gli Yanomami hanno una profonda sfiducia nei confronti della medicina dei bianchi, generata dal fatto che è ritenuta incapace di curare quelle malattie “culturali” e che invece trovano un’adeguata
                       
risposta nella pratica medica indigena. Il medico bianco ad esempio, non sa curare i mali derivanti dalla “perdita dell’ombra”, nè quelli per i quali si presume un’origine magica o soprannaturale. Solo lo 
                       
sciamano conosce i  metodi per curarli. Abolire lo sciamano e la sua medicina, non solo non risolve il problema ma lo complica ulteriormente. Bisognerebbe piuttosto abolire completamente la visione
                        indigena del mondo e dell’uomo, ossia assumersi definitivamente la responsabilità del genocidio culturale.

 


                                  
                              Pagina precedente


                                     

                                     Ritorna ai Titoli Click here

                                     
                                 Exploring World