Donne Koma di fronte alla capanna (monti Alantika) Koma women in front of her hut (Alantika mountains) Donna
Koma all'ingresso
della sua dimora
Con il
Lamido di Wangay
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Incomincia
un altro giorno di trekking. Sotto un sole che non dà tregua e brucia
ogni singolo centimetro di pelle lasciato scoperto, continuo mio
malgrado a camminare. Ho un senso di
nausea che aumenta gradatamente
e
le gambe non rispondono
più. Mi lascio cadere appoggiandomi ad una
roccia. Attorno a me tutto gira come in una giostra. I portatori si
fermano ad
aspettarmi ma Sadou, il figlio maggiore del Lamido, mi
avverte che devo sbrigarmi perchè la pioggia potrebbe
arrivare
repentinamente e bloccarmi senza possibilità di
riparo...........
Dopo
un’ardua salita finalmente arrivo al primo insediamento Koma. I
villaggi si presentano come agglomerati di capanne di fango addossate
alle rocce. Capanne cilindriche, chiuse in
cima da un cono di
paglia.
In un angolo,
all’ombra
degli alberi, alcune donne lavorano la terra:
liberano le pianticelle di miglio dalle erbe non commestibili. Sono
nude con una cintura
su cui sono appesi, davanti e
dietro, due fasci
di frasche verdi. Alte e con una bella struttura corporea, hanno pelle
nera e capelli crespi. Tutte le donne sono prive degli incisivi
superiori.
I mariti glieli fanno togliere per
ottenere, secondo la loro
credenza, una numerosa progenie. Man mano la confidenza aumenta e
altre donne, anch'esse coperte di foglie, escono dalle loro
capanne.
Purtroppo però non c’è comunicazione: parlano un dialetto che neppure i
miei portatori intendono............
Davanti a
qualche capanna una pipa e una roncola per tagliare il miglio. Quasi
tutte le donne fumano la pipa dove, a giudicare dall'occhio sognante,
brucia un'erba leggermente allucinogena.
Sono solo le donne a fumare. Forse è l’unico vezzo loro consentito. E
lo fanno sempre
mentre
svolgono le loro mansioni, niente affatto leggere. Fumano anche mentre
allattano ma i loro figli
non sembrano essere
disturbati..........
La
capanna del capovillaggio sorge su un pendio di una collina rocciosa
sotto alcuni alberi sacri dove è ubicata la casa dei feticci. So bene
che da tempo era informato del mio arrivo e controllava
di nascosto
tutti i
miei movimenti anche se se ne stava
intanato nella sua capanna.
Decido di fargli una visita di cortesia ma il capovillaggio non mi
degna di uno sguardo e continua ad accendere
un fuoco. Indossa una
maglia sdrucita che contrasta con il folto cache-sexe
delle donne:
occhi vispi, tutto nervi e muscoli, temprato da una vita dura passata a
zappare il miglio. Appena il fuoco si
è acceso mi porta a visitare la
casa dei feticci che nella religione dei Koma ha molta rilevanza. E’ un
vero santuario dove
vengono custoditi gelosamente i loro
oggetti più preziosi: strumenti rituali ed i crani dei loro antenati. I
Koma sono fermamente convinti che l'anima sopravviva al corpo e che
continui a vivere
accanto ai loro figli........
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